21/11/2017
Trasporti
La richiesta di alcune importanti aziende di trasporto interregionale di attivare le procedure di mobilità per decine di lavoratori del settore rappresenta un segnale di allarme nella complessa vertenza innescata dalla deregolamentazione del mercato dei servizi automobilistici interregionali di competenza statale.
Nessuno nega l’importanza della competizione e della concorrenza anche nei servizi di trasporto delle persone, di lunga percorrenza. Ma ciò deve avvenire senza pregiudizio per la qualità, la sicurezza dei servizi offerti e il rispetto delle normative e dei contratti di lavoro degli addetti, che non possono essere considerati come inutili accessori.
Il Parlamento non può sottovalutare le ricadute di questa che si configura come una vera e propria concorrenza sleale, che danneggia i lavoratori del settore con pratiche che rasentano lo sfruttamento e che incidono negativamente sulla tenuta stessa delle aziende, in un settore molto delicato qual è quello del trasporto delle persone, di lunga percorrenza, nelle regioni meridionali.
E il Governo non può non assicurare ogni necessario controllo sulle modalità del trasporto “concorrente”, quanto a sicurezza, affidabilità e rispetto delle leggi e delle norme contrattuali che regolano il settore, allo scopo di evitare ulteriori crisi occupazionali nelle nostre Regioni oltre a una insufficiente programmazione dei servizi, che solo le aziende fortemente legate al territorio possono garantire.